2006 SO366 & 2006 SB368
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7 10 2006
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Precedenti scoperte: |
Chi fa bene sempre bene aspetta diceva il Basile, ovvero "chi fa del bene, riceve del bene"...
E bene abbiamo fatto a confermare un oggetto apparso sulla NEO Confirmation Page il 28 settembre: oltre all'oggetto in questione (che poi è risultato essere una cometa) e a 4 asteroidi noti, abbiamo trovato altri tre oggetti non identificabili con niente di conosciuto. Ma individuarli non è stato facile... Per riuscire a fotografare un oggetto molto debole si usa una tecnica molto proficua che consiste nel "sommare" più immagini di una stessa zona di cielo scostandole una rispetto all'altra in base al moto previsto dell'oggetto. Così per vedere bene la cometa sono state sommate 20 immagini supponendo che la cometa rimanga ferma nello stesso punto del campo inquadrato: le stelle si allungano ma l'oggetto viene risaltato. Tutto funziona se si conosce lo spostamento dell'oggetto da fotografare, ovvero se è già noto... Ma se voglio trovarne di nuovi, come faccio? Bisogna andare per tentativi, cioè combinare più e più volte le immagini utilizzando ogni volta dei moti più o meno plausibili. Così, con la molta pazienza e il buon occhio di Giuseppe Lombardi, da quelle stesse immagini di conferma della C/2006 S5 Hill sono spuntati altri tre oggetti apparentemente nuovi. Ma non basta osservare un nuovo oggetto in una sola sera, ne occorre una seconda di conferma per vedersi assegnata l'eventuale paternità della scoperta. E il 29 settembre c'era foschia, il 30 nuvoloso, il 1° ottobre pioggia... e più il tempo passa e più c'è il rischio di perdere i nuovi oggetti, poiché aumenta l'incertezza della posizione dove andare a cercarli. Intanto uno dei tre oggetti viene fotografato anche dall'osservatorio di Catalina (Arizona) ma non è nuovo: viene identificato con un asteroide scoperto nel 2002 dall'osservatorio Ondrejov (Rep. Ceca). Il 4 ottobre, sul tardi, il cielo si rasserena e, nonostante il chiarore della Luna, si trova uno dei due che restano: con due serate di osservazione si possono inviare le misure, dando all'oggetto il nome provvisorio CAF334. L'altro non si arriva a fotografare poiché non è più nello stesso campo e in quella notte non c'è il tempo per riprendere una nuova zona. Arriva il 5 ottobre e, dopo l'apertura al pubblico per il primo giovedì del mese, si va alla ricerca dell'ultimo, in una zona di cielo a solo 20 gradi da una Luna quasi piena. Sembra un'impresa impossibile, dato che l'oggetto sfiora la ventesima magnitudine! Ci vogliono 50 immagini da un minuto di esposizione (il chiarore del fondo cielo impediva tempi maggiori), letteralmente all'ombra della cupola, con l'apertura dei portelloni tenuta costantemente al bordo del telescopio per impedire alla luce lunare di entrare nel tubo ottico. |
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Ma c'è! E, finalmente con due notti di osservazioni, CAF335 viene spedito anche lui a quel paese (il Massachusetts...). E da quel paese si aspettano notizie. Venerdì arriva la prima: Domenica mattina c'è la seconda buona notizia:
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Tutti e due gli oggetti sono stati fotografati il 28 settembre anche dall'osservatorio di Catalina (quando hanno trovato la cometa), ma non hanno ritenuto di riprenderli in una sera successiva.
Noi abbiamo madato le misure raccolte in due serate diverse, così ci è stata assegnata la paternità della scoperta.
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Martedì 10 ottobre abbiamo deciso di rifotografare entrambi gli oggetti. Prima abbiamo puntato su 2006 SB368, trovandolo a poca distanza dalla posizione prevista (l'orbita è ancora incerta). Poi siamo passati a inquadrare 2006 SO366: lui non si vedeva (passava davanti a una stella luminosa) ma in compenso, nello stesso campo, ne abbiamo trovati altri tre sospetti! Rifotografati tutti la sera dopo (stavolta SO366 c'era), due sono stati confermati come nuovi, CAF336=2006 TD7 e CAF337=TC7; il terzo, CAF338, è stato identificato con 2002 VN134, un asteroide già scoperto quattro anni fa e non ancora riosservato. Il sesto asteroide l'abbiamo trovato il 15 ottobre, T15C01=2006 TY10, sempre mentre stavamo osservando un oggetto della NEO Confirmation Page. |
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Enrico Pettarin | |||||||||||||||||||
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