Ognuno di questi satelliti possiede tre antenne principali (MMAs main mission antennas) che, come degli specchi, possono riflettere la luce del Sole verso un osservatore a Terra. L'assetto del satellite è controllato in modo tale che l'asse longitudinale sia sempre verticale e una delle antenne punti nella direzione del moto. Tenendo conto di ciò, sapendo l'orbita del satellite e la posizione geografica di un osservatore, è possibile calcolare l'angolo formato dalla linea che congiunge l'osservatore al satellite e i raggi riflessi del Sole, stabilendo così quanta parte di essi giunge a Terra nel punto prescelto e quindi la magnitudine del bagliore, se eventualmente si verifica. Magnitudine che può essere addirittura di -8, se ci troviamo proprio dove giunge la totalità dei raggi solari riflessi dall'antenna.
Per sapere se e quando potremo osservare un Iridium possiamo affidarci ancora al sito www.heavens-above.com. Dopo essere entrati nel modo descritto per la ISS, clicchiamo su Iridium Flares|next 24 hrs. Una tabella ci mostrerà i flash che si verificheranno nelle 24 ore successive, con l'indicazione dell'istante, della magnitudine, dell'altezza, dell'azimut (che qui è contato a partire da Nord!), della distanza dal centro da cui possiamo osservare la massima luminosità, della magnitudine di quest'ultima e del nome del satellite. Volendo possiamo provare a scorgere il flash anche in pieno giorno, basandoci sulle previsioni che si trovano su Daytime flares for 7 days.
Conoscendo l'ora e la costellazione in cui passerà l'Iridium possiamo provare a fotografarlo, come per la ISS. L'immagine qui sotto l'abbiamo ottenuta il 13 agosto 2001, con il bagliore dell'Iridium che attraversa la costellazione del Serpente (posa da 15 secondi).
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