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Universi in evoluzione
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29/05/2009 | ![]() |
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![]() Di come sia nata questa teoria e delle osservazioni che l'hanno finora confermata ha parlato il dott. Marcello Musso nella brillante conferenza "Universi in evoluzione". Alla fine degli anni Venti il grande astronomo statunitense Edwin Hubble scoprì che molte di quelle che fino ad allora erano considerate "nebulose" erano invece altre galassie al di fuori della nostra Via Lattea e che da essa si stavano allontanando. Ciò dimostrava che l'universo si stava espandendo e quindi, risalendo indietro nel tempo, doveva aver avuto origine da una fase primigenia, esplosiva e ribollente, in cui la materia veniva continuamente creata e distrutta. Tra le conferme del Big Bang vi è l' abbondanza di elementi leggeri come l'idrogeno e l'elio presenti nel cosmo proprio nella proporzione prevista dalla teoria durante il processo di nucleosintesi, avvenuto nei primi minuti successivi all'istante iniziale. La rilevazione, avvenuta casualmente nel 1964, della radiazione cosmica di fondo, è stata un'ulteriore prova della validità della teoria, che prevedeva l'esistenza di tale specie di eco dell'antica esplosione. Ma il "Big Bang" non fornisce ai cosmologi solo convincenti risposte ma solleva nuove domande: l'espansione dell'universo si fermerà o continuerà per sempre? Marcello Musso, laureato in Fisica all'Università di Milano-Bicocca, dopo gli studi di dottorato tra Pavia, Padova e Parigi, ha svolto attività di ricerca all'Università del Texas di Austin, negli Stati Uniti. Attualmente è ricercatore presso il Centro Internazionale di Fisica Teorica "Abdus Salam" di Trieste, dove si interessa di cosmologia primordiale, in particolare degli aspetti di fisica quantistica nelle primissime fasi di vita dell'Universo.
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