200 milioni: di km, di anni luce
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23/10/2008 |
La sera di lunedì 6 ottobre, dopo aver fotografto il NEO 2008 TC3 otto ore prima che si scontrasse con la Terra, abbiamo fatto "ricerca" a pochi gradi di distanza da dove era passato il proiettile celeste e vi abbiamo trovato un asteroide non identificabile con nessuno di quelli noti. Probabilmente nuovo quindi, ma per vedersi assegnare la scoperta bisognava osservarlo anche in una seconda serata. Non quella di martedì, nuvolosa, come quella dei due giorni successivi. Finalmente sereno venerdì, ma l'asteroide è in direzione di una Luna troppo luminosa. Segue una settimana di brutto tempo e dobbiamo aspettare che arrivi il sereno fino a domenica 19. E proviamo a ritrovarlo, anche se dopo 13 giorni è incerta la sua posizione. Ma lo troviamo vicino al punto previsto dall'effemeride e in compagnia di altri due asteroidi non identificabili! Il 20 serata di conferma degli altri due ma, causa un cielo meno pulito, se ne vede solo uno. Allora spediamo intanto le misure dei primi due, quello del 6 ottobre e il più luminoso del 19. La conferma arriva il giorno dopo dal Minor Planet Center: sono nuovi e le designazioni assegnate sono 2008 TM158 e 2008 UM. L'immagine del 19 è significativa anche per lo "sfondo". Gli asteroidi che osserviamo (e scopriamo) sono piccoli corpi del nostro Sistema Solare, che "catturiamo" a qualche centinaio di milioni di chilometri di distanza dalla Terra (i NEO si avvicinano fino a qualche decina di migliaia di km). Ma il palcoscenico su cui li vediamo muoversi sono l'intero Universo, dove incontriamo per prime le stelle della nostra galassia, la Via Lattea, distanti da qualche anno luce fino a 100 mila anni luce. Poi vengono le altre galassie e la luce può impiegare molti milioni di anni per arrivare fino a nostri occhi. La sera del 19 ottobre i nuovi asteroidi li abbiamo fotografati "in mezzo" all'ammasso di galassie chiamato Pegasus I Cluster nella costellazione del Pegaso. In mezzo per modo di dire: i nostri asteroidi sono a 200 milioni di chilometri di distanza, le galassie a 200 milioni di anni luce (ovvero la luce impiega duecento milioni di anni per arrivare fino a noi; dagli asteroidi poco più di dieci minuti!) E il terzo asteroide, sfuggito alla conferma del 20 ottobre? Lo becchiamo il 23 e anche lui è nuovo: 2008 UF2 viene chiamato. E siccome una ciliegia tira l'altra, nell'immagine del 23 ne troviamo ancora uno che non sappiamo identificare. Un altro nuovo? Andiamo a verificare che non fosse già stato fotografato il 19 o il 20 e, in effetti, lo troviamo proprio in un angolo delle immagini del 20. Spediamo le misure delle due serate, ma questa volta la risposta del MPC è negativa: l'oggetto era già stato osservato un mese prima da 703 Catalina. Niente poker... Queste le caratteristiche dei tre asteroidi scoperti:
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