Piero Paolo Battaglini
Professore Ordinario di Fisiologia, Coordinatore del Centro Interdipartimentale BRAIN, Università di Trieste
Giovedì 28 maggio, ore 20:30 – Sollevare la testa o abbassarla, grattarsi il mento, spremersi le meningi, avere il bernoccolo per una qualche abilità, essere spiritoso o bilioso, ardere di passione, pompare i muscoli, sono tutti modi di fare o di dire che, incredibilmente, riflettono centinaia, a volte migliaia di anni di credenze erronee sul cervello. Sono anche un chiaro segno di come autorità di vario genere, filosofiche, scientifiche, mediche e anche religiose, abbiano potuto indirizzare e condizionare il pensiero di grandi masse, di gran lunga intellettualmente inferiori a loro.
È vero che sono mancati lo spirito critico, la mancanza di libertà di pensiero e l’incapacità di osservare senza pregiudizi o preconcetti, ma è anche vero che questa massa gelatinosa, grigiastra e umidiccia che abbiamo nella testa non eccelle certo né per attrattività, né per facilità di osservazione e esplorazione. Eppure è l’unica parte del nostro corpo di cui non possiamo far a meno e che non possiamo sostituire.
È interessante, quindi, percorrere le tappe che hanno portato alla concezione attuale del cervello. Si scoprirà che ogni volta che una teoria, anche se sbagliata, ha avuto successo, era quanto di meglio si potesse fare, nel tempo in cui è stata formulata.
L’uomo è sempre stato ugualmente intelligente, nelle ultime migliaia di anni… ma anche la pigrizia intellettuale è sempre stata la stessa e questo spiega perché, probabilmente, ci abbiamo messo così tanto per capirne qualcosa, dell’organo più nascosto, protetto e silenzioso che abbiamo.
Nella conferenza verranno raccontati gli aspetti più salienti delle false concezioni del cervello e di come queste abbiano influenzato il nostro modo di dire e di fare fin dai tempi più antichi.
La conferenza è a ingresso libero e gratuito.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.